L’icona della Natività è suddivisa in tre scene orizzontali che si ordinano intorno al centro dell’immagine dove sono raffigurati Maria e Cristo neonato.
Il paesaggio che fa da sfondo nell’icona della Natività è montuoso e roccioso, a significare che Gesù è nato in un contesto ostile e problematico.
Dal cielo un fascio di luce scende ed illumina l’ oscurità della caverna e si suddivide in tre raggi che manifestano l’ unità e la trinità di Dio. Al centro della montagna si apre la caverna oscura, simbolo delle tenebre del mondo (il male), dove egli accetta di entrare accettando la morte (il sepolcro) per la salvezza dell’umanità.
Il bambino è posto in un sepolcro, avvolto in bende incrociate che rimandano alla sepoltura.Il tutto richiama la vittoria sulla morte e sugli inferi resa possibile dall’incarnazione .
La Madre in ginocchio rivolta verso di noi ci accoglie tutti come se ci invitasse a riconoscere in noi la nascita di Cristo.
I pastori rappresentano l’ umanità
che girovagava nelle tenebre e riceve l’annuncio dell’evento salvifico.
Il bue e l’ asinello si rendono conto che nasce il Figlio di Dio e stanno buoni e composti, solo l’ uomo è distratto!
In alto a sinistra giungono a cavallo i Magi che , pur estranei al popolo di Israele, faranno parte ora nel nuovo regno messianico.
Nella parte inferiore si trova San Giuseppe triste e pensieroso rinchiuso nel suo umanissimo dubbio e davanti a lui il demonio che lo tenta.
Nella parte inferiore sulla destra ci sono due donne che preparano il bagno del Bambino che è la prefigurazione del Battesimo, sacramento in cui il discendere nell’acqua ed il risalire simboleggia la discesa agli Inferi e la risalita gloriosa.
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@artegrecaebizantina
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